Sabato, mentre a Roma infuriava la guerriglia in zona piazza S.Giovanni in Laterano, a s. Pietro, aula Paolo VI il Santo Padre Benedetto XVI incontrava i “nuovi evangelizzatori per la nuova
evangelizzazione ” convenuti all’incontro voluto dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, presieduto da S. E. Mons. Rino Fisichella. E’ stato bello quando nelle vicinanze dell’palazzo ex Sant’Uffizio verso le ore 14.00 erano già presenti alcune migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Si potevano vedere brasiliani, africani, asiatici.. Insomma non immaginavo una presenza del genere. Quando poi alle ore 15.00 si sono aperti i varchi dei controlli di sicurezza, le persone convenute erano aumentate considerevolmente. Raggiunta la sala Nervi, i canti di vari gruppi convenuti davano l’accoglienza ai partecipanti. Dopo poco, l’aula Paolo VI raggiungeva il suo pienone. Sua Eccellenza monsignor Rino Fisichella dava così apertura all’incontro con un suggestivo momento di preghiera preceduto dall’intronizzazione della Parola, seguito dalla presentazione del dicastero da lui presieduto indicandone compiti e linee guida.
Presentò quindi ad uno ad uno i 4 relatori che presentarono le loro testimonianze sulla nuova evangelizzazione. Fu data la parola a sr. Veronica Berzosa, fondatrice e superiora di Iesu Communio, che raccontò l’esperienza del suo Istituto in Spagna, dello scrittore Vittorio Messori che narrò la genesi della sua conversione la quale approdò in quel suo libro intitolato Ipotesi su Gesù. Ha fatto seguito l’intervento dello scienziato astronomo Marco Bersanelli parlando del rapporto scienza e fede e quindi l’intervento di mons. Fabio Suescun Mutis, vescovo castrense della Colombia che presentò la sua testimonianza di vescovo impegnato in nuovi percorsi di evangelizzazione.
Prima dell’arrivo del S. Padre, Andrea Baccelli ci dilettava con le sue dolci note nel Panis Angelicum e nell’Ave Maria di Schubert.
L’arrivo del santo Padre è stato accolto dall’esultanza dei convenuti. Sembrava fosse proprio atteso il suo arrivo, ma soprattutto la sua parola sempre chiara e direttrice. E’ indescrivibile l’emozione di sentire dalla sua viva voce quanto gli stia a cuore l’annuncio del Vangelo.
Riporto alcune citazioni. “Nel mondo contemporaneo vi è “chiusura e rifiuto”, indifferenza e perfino ostilità verso la Parola di Dio, ma vi è sempre anche “terreno buono” che porta frutto“… “La Parola di Dio continua a crescere e a diffondersi” nonostante essa trovi spesso un terreno in cui domina “chiusura e rifiuto, modi di pensare e di vivere che sono lontani dalla ricerca di Dio e della verità”.
Il papa stesso ha spiegato che il nuovo Consiglio, da lui istituito lo scorso anno “è chiamato ad offrire un aiuto particolare alla Chiesa nella sua missione soprattutto all’interno di quei Paesi di antica tradizione cristiana che sembrano diventati indifferenti, se non addirittura ostili alla Parola di Dio”.
“L’uomo contemporaneo è spesso confuso e non riesce a trovare risposta a tanti interrogativi che agitano la sua mente in riferimento al senso della vita e alle questioni che albergano nel profondo del suo cuore. L’uomo non può eludere queste domande che toccano il significato di sé e della realtà, non può vivere in una sola dimensione! Invece, non di rado, viene allontanato dalla ricerca dell’essenziale nella vita, mentre gli viene proposta una felicità effimera, che accontenta per un momento, ma lascia, ben presto, tristezza e insoddisfazione”…
”La Parola di Dio continua a crescere e a diffondersi” anzitutto perché “la forza della Parola non dipende anzitutto dalla nostra azione, dai nostri mezzi, dal nostro ‘fare’, ma da Dio, che nasconde la sua potenza sotto i segni della debolezza, che si rende presente nella brezza leggera del mattino che si rivela sul legno della Croce”.
“In secondo luogo, perché la Parola di Dio cade sempre anche in “un terreno buono che la accoglie e produce frutto. E i nuovi evangelizzatori sono parte di questo campo che consente al Vangelo di crescere in abbondanza e di trasformare la propria vita e quella di altri”.
E infine “l’annuncio del Vangelo è veramente giunto fino ai confini del mondo e, anche in mezzo a indifferenza, incomprensione e persecuzione, perché molti continuano anche oggi, con coraggio, ad aprire il cuore e la mente per accogliere l’invito di Cristo ad incontrarLo e diventare suoi discepoli”.
I nuovi e evangelizzatori e chi accoglie Gesù “non fanno rumore, ma sono come il granellino di senape che diventa albero, il lievito che fermenta la pasta, il chicco di grano che si spezza per dare origine alla spiga”.
Il papa ha poi espresso con uno slogan il senso della nuova evangelizzazione: “Il mondo di oggi ha bisogno di persone che parlino a Dio, per poter parlare di Dio”. Ha continuato ricordando che… “Gesù non ha redento il mondo con belle parole o mezzi vistosi, ma con la sua sofferenza e la sua morte. La legge del chicco di grano che muore nella terra vale anche oggi; non possiamo dare vita ad altri, senza dare la nostra vita: ‘chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà’, ci dice il Signore”.
“Essere evangelizzatori – ha concluso – non è un privilegio, ma un impegno che proviene dalla fede. Alla domanda che il Signore rivolge ai cristiani: ‘Chi manderò e chi andrà per me?’, rispondete con lo stesso coraggio e la stessa fiducia del Profeta: ‘Ecco, Signore, manda me’.
Carichi di queste parole, i vari gruppi di evangelizzatori si sono radunati alle 20.30 in varie chiese o piazze di Roma per evangelizzare quanti potevano passare in quella sera, dopo i tragici incidenti dei black block.
L’indomani, domenica 16 ottobre alle 9.30, il Santo Padre celebrava per tutti gli evangelizzatori una santa messa. Nell’omelia della stessa, fece il grande e significativo annuncio: « Proprio per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita… ho deciso di indire uno speciale "Anno della fede" che avrà inizio l' 11 ottobre 2012 – 50° anniversario dell' apertura del Concilio Vaticano II – e si concluderà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re dell' universo» “.
Infatti lo scorso mese a Friburgo, aveva detto con una chiarezza drammatica che la vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale è una crisi di fede.
Mi sento di ringraziare il Santo Padre per il regalo che ci ha fatto di essere stato tra noi per infonderci coraggio e passione per l’annuncio del Vangelo di Cristo e nel contempo esprimo un grazie al Signore per averci dato un padre, un maestro e un testimone di fede autentica. Grazie Signore! Grazie Santità!
d. Lorenzo M. Realdon